sabato 15 giugno 2013

Mater Morbi, di Roberto Recchioni




salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Se vi ricordate ancora, al salone del libro ho comprato, tra le altre cose, l'edizione rilegata di Mater Morbi, una storia di Dylan dog già uscita nel numero 280 della serie regolare, e che ha riscosso molto successo.

Ora, io non sono un amante di Dylan Dog. Li ho letti fino al numero 120, poi ho venduto la collezione in blocco, tenendo per me solo i miei numeri preferiti. Una decina, più o meno tutti di Sclavi.

Sono stato spinto a comprare questo volume, edito da BAO Publishing, un po' per tutte le voci che ci giravano intorno, un po' per i disegni, un po' perché ero in fiera e non potevo mica andare via a mani vuote, un po' perché adoro John Doe dello stesso autore, un po' perché l'autore stesso era lì e me l'ha firmato.

Qui c'è il suo blog, tra l'altro.


http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi/images/BAO%20PUBLISHING/MATER%20MORBI%20variant.jpg
La variant cover del volume...

Beh, posso dire che mi è piaciuto. Se fosse stato tra i primi 120, sarebbe stato uno di quelli che avrei tenuto.
In pratica, Dylan Dog si ammala e finisce in ospedale, dove comincia ad avere visioni di questa entità, la Madre di tutte le Malattie.
I dottori, strani esseri inquietanti che non hanno nessun interesse per quello che dice il malato ("i pazienti mentono", cit.) ma mirano solo a guarirlo, come farebbe un meccanico con un'automobile, non riescono a capire cosa abbia e lo sottopongono a un gran numero di esami, anche invasivi, mentre lui scivola sempre di più nella depressione e nell'accettazione.


... e quella del fumetto nella serie regolare.
Pare che per scrivere questa storia Recchioni si sia ispirato alle sue stesse vicende ospedialiere, avendo avuto anche lui, almeno così mi è sembrato di capire, problemi di salute.
Beh, se è così il RRobe è davvero riuscito a infilare in questa storia tutta l'angoscia vissuta da un malato al quale sembra di non essere ascoltato, qualcuno che vede la sua vita sfuggirgli via senza poter fare altro che accettare impotente il suo fato.
Una storia forte e angosciante, di parte (si parla di eutanasia in termini espliciti), solo un paio di cose non mi sono piaciute: il personaggio del bambino, e la scena di sesso con Mater Morbi, uno di quei clichè Dylandoghiani che mi hanno fatto allontanare dal personaggio... questo tizio sembra capace di scoparsi qualunque cosa, che esista o meno! E anche la storia che nessuno ha mai dedicato una poesia alla malattia non mi sembra corretta... Guido Gozzano, forse, aveva scritto qualcosa, ma non sono sicuro.


I disegni sono molto belli, ma non raggiungono le vette artistiche che Massimo Carnevale riesce a toccare quando può usare i colori. Guardate le copertine in questo articolo, se non mi credete. L'artista ha disegnato anche le copertine di John Doe, il quale IMHO gode appunto delle più belle copertine della scena del fumetto italiano.
Il volume della BAO, però, oltre alla storia apparsa già nella serie regolare, è impreziosito anche da una serie di aprofondimenti (biografie degli autori, bozzetti, stralci di sceneggiatura...) ma soprattutto da un nuovo prologo, alcune tavole bonus disegnate a colori da un Carnevale in splendida forma.

Eccone una.

Insomma, bello. Non mi farà rivalutare Dylan Dog, nè di certo reiniziare a leggerlo, ma di sicuro è un altro bel tassello nella carriera dei suoi autori.

A questo link il RRobe ci svela alcuni retroscena sulla storia.

Il Moro


2 commenti:

  1. Roberto Recchioni sarà la rinascita del fumetto italiano!
    Me lo sento

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    Risposte
    1. Beh, a me John Doe piaceva molto, e anche David Murphy 911 non era male. Vedremo come sarà Orfani...
      Il Moro

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