domenica 20 ottobre 2013

Orfani - Piccoli spaventati guerrieri, di Recchioni e Mammuccari - prime impressioni

http://m2.paperblog.com/i/197/1974636/orfani-di-una-guerra-futura-intervista-a-robe-L-fhwbvN.jpegSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Parliamo della nuova fatica della Bonelli, Orfani, Di cui è appena uscito il primo numero. Qualcuno avrà notato (altrimenti glielo faccio notare io, tiè :-p ) che invece di recensione nel titolo del post ho scritto prime impressioni, e il motivo è semplice: questo numero è pura e semplice introduzione, quindi è troppo presto per dare un giudizio.

Roberto Recchioni è stato più volte salutato come il salvatore della patria in ambito fumettistico. Sarà così?

Dal canto mio, posso dire di aver semplicemente adorato John Doe (del quale ho una recensione pronta da una vita e mezza, che per un motivo o per l'altro ho sempre rimandato di pubblicare), scritto in tandem con Lorenzo Bartoli. Mi è piaciuto anche Mater Morbi di Dylan Dog, che ho recensito qui, anche se non l'ho trovato il capolavoro che molti dicono. Ma a me Dylan Dog non è mai piaciuto.
Ma torniamo a parlare dell'argomento del post.


Partiamo dai dettagli più tecnici: la copertina è del solito maestro Massimo Carnevale, che ormai siamo abituati a vedere in coppia con Recchioni. Io lo trovo un disegnatore fantastico, anche se in questo caso non ci regala nulla di eccezionale rispetto alla sua media.


http://www.afnews.info/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/Numero0defcov.jpg
La copertina del numero 0.

La principale caratteristica di questa serie è di essere interamente a colori. L'uso degli stessi non è ancora ai livelli degli standard americani ma è già comunque abbondamentemente oltre la media italiana e bonelliana, soprattutto negli "effetti speciali" realizzati in grafica computerizzata.
I disegni di Mammuccari sono buoni, funzionali, ma un po' anonimi, creati pensando già alla successiva colorazione.

Per quanto riguarda la trama, per ora è solo un'introduzione, come dicevamo. Per quello che si è visto, si può dire che Recchioni è sempre stato un citazionista, ma qui un po' si esagera: lui stesso ammette diverse citazioni a questo link sul suo blog. Citazioni che, finché rimangono in ambito grafico, possono anche andare bene.
A queste io aggiungo che tutto l'incipit ricorda molto Il gioco di Ender, e la seconda parte è mooolto vicina a Fanteria dello spazio, con anche molte somiglianze visive con il film Starship Troopers e i suoi seguiti, vedi il design delle corazze e degli esoscheletri dei soldati regolari.


 Ora, io francamente spero che nei prossimi numeri riusciremo ad uscire da questo baratro del citazionismo estremo, perché per ora mi sembra di stare rivedendo qualcosa che ho già visto. Avete presente il film Oblivion? Più o meno così.

http://www.lospaziobianco.it/wp-content/uploads/2013/05/Inedito-Orfani-12-Disegni-Emiliano-Mammucari-colori-Annalisa-Leoni-2-600x272.jpg

Inoltre, e qui si entra in considerazioni strettamente personali, voglio spezzare una lancia a favore del più becero campanilismo chiedendo: perché spagnoli e non italiani?
Posso capire la voglia di usare personaggi diversi dai soliti americani, anzi, se fossero stati americani mi avrebbero dato molto più fastidio. Ma, se la nazionalità è stata scelta a caso, allora io avrei preferito vedere all'opera degli italiani, così, perché sono un provincialotto.
Ma non è escluso che la scelta sia dovuta a qualche risvolto della trama che dobbiamo ancora scoprire, quindi me lo faccio andare bene.

Insomma, per il momento è un meh con beneficio del dubbio (non male come giudizio, eh? :-D). Immagino che potrebbe essere apprezzato di più da chi di solito non legge altri fumetti olre ai Bonelli, visto che effettivamente si differenzia abbastanza da quella massa, ma molto di meno da chi espande i suoi orizzonti anche al fumetto estero (e anche, perché no, alla Star Comics e agli altri editori minori, che hanno diverse miniserie valide), e che quindi ha parametri di confronto diversi.
http://www.ddcomics.it/wp-content/uploads/2013/01/Orfani-tavola-Mammucari.jpg

Sul prezzo c'è poco da discutere: 4,50 euro contro i 2,90 delle serie normali bonelliane è abbastanza, ma è giustificato dall'uso del colore. Se lo confrontiamo con i prezzi dei volumi a colori americani o francesi dobbiamo solo ringraziare.

Per ora comprerò sicuramente il secondo volume. Probabilmente anche il terzo, sperando in un crescendo di qualità e in un diminuendo di citazioni. Ma se si rimane su questo livello mi sa che dal quarto in avanti me li cerco nell'usato.

Il Moro

Recensione del numero 2

4 commenti:

  1. Non è il mio genere.
    Ma come ho detto svariate volte, Recchioni è il futuro del nostro fumetto!
    A me Orfani è piaciuto

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    Risposte
    1. Non che mi sia dispiaciuto, solo che mi aspettavo di più.

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  2. Personalmente non mi è piaciuta più di tanto: più che le citazioni mi è sembrata un grande scopiazzamento ed il colore non mi è parso per niente significativo alla storia.
    Le mie impressioni le trovi quì: http://ilmaredellavita.blogspot.it/2013/10/com-x-orfani-la-fantascienza-colori.html
    Speriamo che la trama si evolva nei prossimi numeri...

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    Risposte
    1. Diciamo che il colore serve per creare degli effetti belli da vedere, quali appunto i pianeti visti dallo spazio e cose così. Certo che con la storia non c'entra, ma, come dici nella tua recensione, questo non è Martin Mystere. E' solo un valore aggiunto alla trama che è scarsina. Condivido la speranza che la tramasi evolva, altrimenti oltre il terzo non vado. Così ammazziamo anche tutti i buoni propositi della bonelli con questo "nuovo corso"... :-p
      Il Moro

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