venerdì 25 luglio 2014

Mickey Mouse Mystery Magazine

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

C'è (giustamente ) gran fermento intorno al ritorno del mitico PK. Ma vi  ricordate che quella dedicata all'alter ego supereroico di paperino non è l'unica collana Disney dedicata a un pubblico più maturo del solito?

Mickey Mouse Mystery Magazine, o MMMM (a volte solo MM),  inizia quando il topo più antipatico e precisino del globo si trova a doversi recare ad Anderville in seguito a una richiesta del suo vecchio amico Sonny. Ad Anderville scoprirà che Sonny è scomparso e gli ha lasciato la sua agenzia investigativa, oltre a un mucchio di guai da affrontare.
Anderville, però, non è Topolinia, e qui i metodi che Topolino è abituato a usare non funzionano. Dovrà imparare a diffidare delle apparenze, a scendere a compromessi, persino a essere "cattivo". Qui non ha gli alleati a cui è abituato, e i suoi nemici sono cattivi per davvero. Politici corrotti, gangster, addirittura killer.



MMMM è quanto di più "noir" sia accettabile in un fumetto Disney. Ovvio che non dovete aspettarvi Martin Scorsese, ma proprio come in PK (d'altronde è figlio della stessa visione) vi troverete più volte a chiedervi come abbiano potuto scrivere "quella cosa" su un fumetto del genere. Topolino viene preso di mezzo in beghe politiche e scontri tra mafiosi, in storie in cui l'apparenza può ingannare. Grandi affaristi, con una facciata pubblica irreprensibile e un'anima nera come il carbone, tramano per prendere possesso della città. E Topolino è, per la prima volta, inadeguato, incastrato in un meccanismo più grande di lui. I suoi interventi non sono e non possono essere risolutori, anzi, spessissimo si troverà a rischiare la pelle, e dovrà ricorrere all'aiuto di nuovi amici, alcuni dei quali si muovono di poco al di fuori dei binari della legge.
Anche il fatto che Topolino sia l'unico animale antropomorfo in una città di soli umani contribuisce ad aumentare il senso di isolamento e solitudine che lo circonda.



Ottimamente scritta e splendidamente disegnata, con uno splendido uso dei colori, questa serie si nutre anche di atmosfere grafiche a cui non siamo abituati. Colori cupi, inquadrature inedite, gestione delle vignette libera. E soprattutto Anderville è magnifica.



Anderville è New York, ovviamente, e come la grande mela presenta una bizzarra e affascinante commistione tra antico e moderno. Edifici in stile neogotico o art-decò, automobili e abiti in stile anni '50, convivono con telefoni cellulari e mirini laser. Splendida, viva, pulsante, e ti dà davvero la sensazione che "non sia Topolinia". Un luogo dove Topolino è solo uno tra molti, forse con più difficoltà. Una città che vive di vita propria nonostante le azioni dei protagonisti.

Uscita nel 1999, è durata purtroppo solo dodici numeri. Interrompendosi tra l'altro piuttosto bruscamente, lasciando aperti praticamente tutti i fili narrativi. Certo, anche questo potrebbe essere parte della storia: l'intervento di Topolino, in realtà, non ha cambiato nulla o quasi nello status quo di Anderville. Eppure, la sensazione è proprio quella di una chiusura anticipata.
Ora, mi chiedo, Perché?


A me questo Topolino che gira con la mazza da baseball inquieta non poco...

Probabilmente per lo stesso motivo per cui, almeno secondo me, è terminata prima del tempo PK2. In PK2 hanno fatto "morire" il coprotagonista principale, Uno. Che poi era un supercomputer, ovvio che prima o poi sarebbe spuntato fuori un backup. Ma la serie, pensata per un pubblico più maturo, era probabilmente letta in realtà da molti dagli stessi lettori di Topolino, a cui non puoi far morire un personaggio.
La nuova linea narrativa indispettì talmente i lettori più infantili (probabilmente perché "infanti", appunto), che alcuni fan club organizzarono uno "sciopero", minacciando di non comprare più il fumetto.


Per non parlare di questa.

Ecco, secondo me è successo questo, o qualcosa del genere. Uno non tornava, e i ragazzini hanno abbandonato la serie. O forse l'hanno fatto perché le trame stavano diventando un po' troppo mature e complesse, con sconvolgimenti eccessivi. Mah. Comunque, ci si aspettava un pubblico più maturo di quello che poi in effetti leggeva il fumetto. Almeno, questa è la mia opinione.
E per MMMM è probabilmente successa la stessa cosa.
Gran peccato. Ma voi potete ancora recuperare i 12 numeri di Mickey Mouse Mystery Magazine. Non ve ne pentirete.

Il Moro

8 commenti:

  1. MM all'epoca non riuscii a recuperarlo.
    Solo qualche giorno fa ho iniziato a leggerlo.
    Era anch'esso qualcosa di potente.
    Peccato che è stato stroncato....

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  2. Quando uscì, avrei voluto leggerlo, ma ero piccolino e dai genitori era una serie davvero mal vista. Col senno di poi, a guardare le copertine in effetti doveva mettere davvero un po' d'inquietudine con quell'aria alla "giustiziere della notte" :-D

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    1. Sì, per i più piccoli forse non è proprio indicatissima...

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  3. Chissà, magari sull'onda revival di PK, prima o poi chiuderanno (forse su Topolino stesso?) le storie di MMMM^^

    Moz-

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    1. Potrebbero farlo, perché no?
      Anche se temo che prima sia necessario un passaggio sulla Gazzetta e un test su Topolino... ;)

      Moz-

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  4. Oh, ma l'articolo sui Masters del 2002??
    E' sparito??
    Voglio leggerlo!!! :D

    Moz-

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