martedì 10 giugno 2014

Gea

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Qualche parola sulla miniserie a fumetti Gea, edita da Bonelli in 18 uscite semestrali e ormai da tempo conclusa.

Gea vede un unico autore ai testi e ai disegni, quel Luca Enoch attualmente al lavoro su Lilith (sempre per la Bonelli) e già famoso per Sprayliz e per altri fumetti su temi sociali e politici, da cui l'ovvio stupore quando si seppe che avrebbe prodotto una serie per Bonelli, le cui pubblicazioni solo raramente si muovono in quella direzione.
Anche un'intera serie totalmente realizzata da un unico autore era una novità per Bonelli. Ma ricordiamoci che Enoch non era un illustre sconosciuto ma un autore già affermato, quindi una scommessa non proprio rischiosa per la casa editrice.



Gea è una giovane ragazza (minorenne, si direbbe, ma non è ben specificato se non ricordo male) che vive da sola, in una città che dovrebbe essere americana ma che in realtà è riconoscibilissima come Milano (vedi anche solo i nomi dei personaggi...).
Gea ha una vita che non definirei proprio "normalissima": frequenta un liceo, va bene, ma suona anche il basso in una band e organizza in continuazione feste rumorose e spesso devastanti. Ed è sempre mezza nuda, va beh.
Oltre a quello, Gea ha anche una doppia vita: è un "Baluardo", una sorta di guardiano che si occupa di dare la caccia a creature provenienti da altre dimensioni, seguendo gli ordini di misteriosi capi. Queste creature aliene visitano il nostro mondo da tempi immemorabili, lasciandovi traccia sotto forma di leggende.

Sempre mezza nuda, dicevamo.
Nei primi numeri sembra una sorta di incrocio tra i Men in black dei film, soprattutto nei rapporti con questi esseri di dimensioni parallele, alcuni dei quali sono segretamente inseriti nella nostra società (e anche le gag che li coinvolgono possono ricordare quelle viste nei film), e le tradizioni esoteriche riguardanti le streghe del medioevo.
Dopo i primi episodi autoconclusivi, quasi un'introduzione, la situazione prenderà ad evolversi in modo sempre più veloce, fino a conseguenze addirittura apocalittiche, durante le quali Gea si scoprirà essere più di un semplice Baluardo, fino a diventare la speranza ultima dell'umanità.

Seempre mezza nuda. Qui pure in copertina.



Il tono delle storie, soprattutto nei primi numeri, è sempre sopra le righe. Enoch è un umorista, e chi l'ha già visto in azione sulle pagine di Legs può immaginare cosa aspettarsi. Andando avanti il tono si fa più cupo, ma non perderà mai il sottofondo "scanzonato".
Vengono affrontati molti temi sociali, in modo allegorico e non, quali il razzismo e la violenza verso i più deboli. Devo però dire che questi argomenti sono trattati in maniera anche troppo "palese", come se l'autore li avesse voluti infilare a forza in storie che avrebbero potuto andare avanti anche facendone a meno.
I disegni sono sempre di ottimo livello. Ci vogliono sei mesi tra un'uscita e l'altra, e si vede che l'autore li sfrutta tutti.
Soprattutto, pur nelle continue citazioni che affiorano qua e là, Enoch dimostra una grande inventiva. La storia è sempre interessante e originale, molto diversa da quello che siamo abituati a vedere in casa Bonelli. Dobbiamo inoltre sottolineare l'intenso lavoro di documentazione e l'abilità dell'autore nello sfruttare per le sue storie miti e leggende dell'antichità. Alla fine di ogni numero troverete anche delle schede che riguardano la particolare leggenda delle creature che avete incontrato durante la storia.

seeeeempre... va bene, la smetto prima di passare per maniaco.


Il tono leggero usato per raccontare storie spesso anche molto drammatiche, la bellezza dei disegni, le trame appassionanti, l'approfondimento sui temi sociali e sulle antiche leggende, l'originalità di fondo, e qualcos'altro che ora non mi viene, mi fanno dire che questa è probabilmente la migliore miniserie prodotta in Italia. La mia preferita, quantomeno.

Scusate, sono effettivamente un maniaco.

Il successo della serie, però, a quanto pare è postumo rispetto all'uscita in edicola: è quasi impossibile trovare i numeri nell'usato.
Dico sul serio. Guardate quanto vi chiedono per una serie completa di Gea su eBay:
Inserzione 1 (135 euro)
Inserzione 2 (90 euro)
Inserzione 3 (80 euro) (questo più o meno dovrebbe essere il loro prezzo se fossero nuovi, credo. Ma da nuovi, però!)
Inserzione 4 (70 euro) (questo sembra quasi onesto... quasi.)
E che dire dei 13 euro per il solo numero 6? Dei 12 per il numero 10? Ma perché diavolo mai? Ma siete matti? Peccato che gli arretrati sul sito della Bonelli siano esauriti.
E pensare che nuovi costavano 4000 lire l'uno...

Insomma, una serie secondo me da leggere, ma non spendendoci tutti quei soldi. Io li ho trovati in bancarella a due euro l'uno. Fatevi un giro anche voi.

L'autore ha anche un blog. Fatevi un giro anche lì.

Il Moro



2 commenti:

  1. Gea mi piaceva, era qualcosa di "diverso" per la Bonelli dei primi anni 2000.
    Non l'ho mai recuperata purtroppo.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
;