venerdì 19 febbraio 2016

Zoolander 2, recensione

recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Il più grande fotomodello di tutti i tempi è tornato!
Dopo che una terribile tragedia ha sconvolto la vita sua e del suo più grande amico e rivale, Hansel, Derek Zoolander si è ritirato a vita privata per anni. Ma quando Billy Zane, che passava di lì per caso, gli ha portato un invito a partecipare a un'importante sfilata della stilista più in voga del momento, accetta tornare alle luci e alle passerelle.

Riuscirà ad affrontare la concorrenza dei colleghi più giovani? A ricucire il rapporto con un figlio che stenta a riconoscere? A farsi la bella agente dell'interpol fashion division che chiede il suo aiuto per svelare il mistero dietro gli omicidi di Justin Bieber e altre popstar? Che domande, ma certo, perché nonostante gli anni passati lui è ancora bello bello bello in modo assurdo!


Zoolander 2 è un seguito hollywoodiano, e come tale la sua formula è: esagerare ed esasperare, e magari inserire un difficile rapporto con un figlio adolescente in assenza della madre. Sì, nemmeno Zoolander ha potuto sottrarsi a questa bizzarra legge hollywoodiana dei padri single.
E Zoolander 2 esagera, con una messa in scena degna di un grande film d'azione, con una ancora più nutrita serie di celebrità a partecipare in numerosissimi camei (meraviglioso quello di Benedict Cumberbatch), con una serie di stupidaggini più demenziali che mai.

morte Zoolander


Eppure, eppure. Nel primo Zoolander la trama era più coerente con sé stessa, più incentrata sul mondo della moda, e anche la comicità era (un po') più intelligente. Qui si scade un po' troppo spesso in un demenziale privo di senso.
Zoolander 2 soffre anche di alcuni problemi di sceneggiatura, dei quali il più grave è la "stupidità" del protagonista, che non è più costante come nel primo episodio. Per un po' sembra quasi normale, poi ha qualche battuta da idiota totale che sembra proprio appiccicata lì solo per ricordare allo spettatore che è un idiota.
Anche il doppiaggio italiano sembra soffirire, ma ovviamente dovrei vederlo in lingua originale per esserne sicuro. Comunque si ha la sensazione che in diversi punti i personaggi non stessero dicendo quello che effettivamente gli sentiamo dire, soprattutto per quanto riguarda il cattivo Mugatu.

recensione


Fa ridere. Fa ridere molto, ci sono alcune trovate che fanno morire, ma non riuscirà a rimanere nella memoria come il primo episodio. Un punto in più perché è ambientato interamente a Roma (anche se stranamente nella Roma immaginata dal regista sembra possano circolare solo Cinquecento).

Se, come voto complessivo, non riesce a stare a livello di altre pellicole di Ben Stiller, come pure "risate" a mio parere si piazza comunque al terzo posto dopo Zoolander e Tropic Thunder.

Il Moro

2 commenti:

  1. Purtroppo non sono riuscito ancora a beccarlo. Ho preferito vedere altro... Ma spero tra oggi e domani

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