martedì 12 marzo 2024

Aquiliade e Il Ritorno Di Aquila, di S. P. Somtow

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Oggi parliamo di una saga, o almeno dell'inizio di una saga, composta da due libri pubblicati in Italia da Urania.

Aquiliade e Il Ritorno Di Aquila, di S. P. Somtow recensione


Aquiliade

Come forse alcuni sanno sono autore di una saga ucronico-fantascientifica autopubblicata su Amazon (prima che qualcuno inizi a denigrare, sappia che i soldi che guadagno con questi libri autopubblicati sono pur pochi, ma sempre MOLTO di più di quello che mi arriva da quelli pubblicati con case editrici). Le popolazioni coinvolte in questa ucronia sono l'impero romano, il Giappone degli shogun, l'impero Maya, i vichinghi, i Pitti, i mongoli di Gengis Khan, il califfato arabo e gli indiani d'America, più qualche altra comparsata. Per questo sono sempre interessato a qualsiasi altra ucronia che riguarda le stesse popolazioni, soprattutto se ha elementi fantascientifici, e questo Aquiliade riguarda impero romano, indiani d'America e popolazioni precolombiane. Direi che ci siamo.

martedì 5 marzo 2024

Opinioni in pillole, film animati: Wish, Strange World, Lego Batman

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Raccolgo in un unico articolo i commenti che ho scritto per alcuni film che ho visto, commenti troppo corti per diventare post a sé stanti e che non avevo voglia di approfondire. In questo caso, sono tutti e tre film d'animazione.
Essendo che a volte questi commenti rimangono ad aleggiare tra le bozze del blog a lungo, potrebbe essere passato davvero parecchio tempo da quando ho visto questi film al momento della pubblicazione.



Wish (2023)

Film chiaramente realizzato tenendo come riferimento i classici, da Biancaneve alla Sirenetta, ma che non riesce minimamente a raggiungere quelle vette.

In un regno fatato un re-mago che per un trauma di gioventù ha visto infrangersi i suoi sogni, per impedire agli abitanti del suo regno di soffrire allo stesso modo toglie loro, attraverso una festosa cerimonia per il compimento del diciottesimo anno, il loro sogno più grande e lo conserva, togliendo loro al contempo il ricordo di quale fosse questo sogno. Una volta al mese ne esaudisce uno, ma sceglie lui quale dal suo enorme e scenografico archivio. Infatti molti aspettano da tutta una vita che il loro sogno venga esaudito...

Ok, il re è chiaramente psicopatico, e ancora più psicopatici sono i suoi cittadini che lo osannano come il miglior re di sempre. Prendiamola per buona in quanto dovrebbe essere una favola. Ovviamente le cose precipiteranno quando la protagonista scoprirà che il re sceglie i sogni da realizzare in base a parametri precisi, volti più che altro al mantenimento dello status quo, e in particolare che quello di suo nonno non è destinato a essere mai scelto.
Dopo, così, de botto, senza senso, con una canzone la protagonista evocherà una stella dal cielo, una creaturina dotata di poteri magici, che la aiuterà a ribaltare la situazione.


I ribaltamenti sono uno dei problemi di questo film, troppo repentini, netti, cambiano tutti idea in un attimo senza nemmeno fare caso al fatto di averla pensata nel modo opposto fino a cinque minuti prima, e in questo la più impressionante è probabilmente la moglie del re-mago. Ma a non funzionare in questo film sono molte cose, quali i comprimari, da una spalla comica che non fa ridere e nemmeno ha il tempo di provarci dato lo scarsissimo minutaggio che le è riservato, ad altri vari personaggi caratterizzati così poco che era quasi meglio fargli fare da comparse e basta. Ci sono anche gli animali che cantano e ballano e che sembrano inseriti a forza perché c'erano in molti classici Disney, stonando non poco con il resto. 

Questo film difetta nei personaggi, insipidi e poco interessanti, compreso il cattivo che all'inizio sembrava interessante poi diventa il solito pazzoide sghignazzante. Difetta nella storia, banalotta e priva di mordente. Ha un'ambientazione anonima, canzoni scialbe e per nulla memorabili, non fa ridere, non fa piangere, non appassiona, ma non fa neanche schifo: alla fine lo si guarda, non è uno di quei film che durante la visione ti provoca fastidio, o ti stufa e ti fa venire voglia di guardare il cellulare, è simpatico ma niente di più.

Nella smania di rifarsi ai classici Disney è venuto fuori una specie di Bignami che ripresenta molte situazioni simili a quanto visto in altri film (e quindi al resto si aggiunge anche la sensazione di già visto), ma fatte peggio e mischiate male così da risultare troppo corte per essere più che citazioni.

Un film con tanti, piccoli difetti ma nessun vero pregio che permetta allo spettatore di passare loro sopra. La cosa più interessante è l'idea iniziale di tipo favolistico con il mago che è convinto di fare del bene sottraendo i sogni alla gente, ma non basta.



Strange world - un mondo misterioso (2022)

Film noto per essere stato un floppone. Se lo sarà meritato?

Il film parla di della gente che abita in una valle completamente isolata, circondata da montagne invalicabili, presumibilmente su un pianeta alieno (visto anche il titolo del film). Come ci sono arrivati? Dobbiamo presumere che siano originari di quella valle? Direi che è abbastanza impossibile, e anche qui la mania dell'inclusività ha colpito: come in Nimona, anche in questa ambientazione abbiamo una civiltà che si è sviluppata in un'area limitata e vive lì da non si sa quanti anni, ma anche ipotizzando che siano arrivati dalla Terra generazioni prima, che sembra l'unica ipotesi plausibile, a quest'ora dovrebbero essere tutti parenti. Com'è che sono così splendidamente multietnici, allora? Scusate, ma io non ce la faccio a dire "va beh, è un film per bambini" e fregarmene.

Il film si basa sul solito rapporto padre - figlio in cui il figlio non vuole saperne di seguire le orme del padre, anche se il padre è una specie di super esploratore amato da tutti e deciso ad andare a vedere cosa c'è oltre le montagne. 

Chiaramente ci sono rocambolesche avventure, corse e fughe continue da strane creature, tutto abbastanza divertente, nella media per questi film. Ci sono anche alcuni problemi di sceneggiatura, come le moto che prima possono solo levitare e poi così di colpo possono anche volare, o la sfida al gioco da tavolo dove il padre dopo aver passato tutto il film a dire di essere diverso da suo nonno si comporta esattamente come lui. Per non parlare del passaggio repentino da una società tecnologicamente avanzata a una preindustriale, superata da tutti senza alcun problema. Va beh, diciamo che non era quello lo scopo del film. Anche sul finale, poi , la facilità con cui l'esploratore fanatico accetta il fatto che oltre le montagne che ci ha messo tutta la vita a superare non ci sia un accidente di niente e decida di diventare un agricoltore, sa proprio di favoletta. Ma, ehi, è un film per bambini.

Nel complesso, pur con tutti i suoi difetti, è un film che si lascia guardare. Il suo problema è che è un film che ti aspetteresti da una produzione minore, uno di quelli che vanno direttamente su Netflix, non una grande produzione Disney da 180 milioni di dollari. E ha guadagnato quanto guadagnerebbe una produzione minore (una cinquantina di milioni al box office), quindi ben lontana dall'andare in pari. Forse non meritava di floppare così tanto, ma di certo nessuno poteva credere davvero che sarebbe stato un successo.

Curiosità: come già accennato nel film compare un gioco da tavolo, dal nome di Primal Outpost. Gli autori del film hanno affermato che il gioco esiste ed è giocabile al 100%, ma a tutt'oggi in commercio non si è visto proprio nulla. E' presumibile che il gioco fosse previsto come parte del merchandising del film, ma visto il floppone non se ne sia fatto nulla. Apparentemente avrebbe dovuto essere simile a I coloni di Catan, ma con carte collezionabili in stile Magic o Pokémon.



Lego Batman (2017)

Ok, lo ammetto: quanto segue è stato scritto addirittura nel 2017, dopo la visione di Lego Batman che credo, ma non ne sono sicuro, di aver anche visto al cinema, ed è rimasto ad aleggiare tra le bozze del blog fino a questo momento. Ma il mio pensiero al riguardo non è cambiato nel frattempo, quindi beccatevi la mia opione di sette anni fa (porca vacca come passa il tempo), perché il blog è come il maiale e non si butta mai via niente. 


Lego Batman è nato sull'onda del successo di Lego Movie, e a quanto si dice potrebbe anche generare una serie di film ambientati nell'universo Lego, visto anche che la Lego possiede le licenze per più o meno qualsiasi opera di fantasia esistente. Beh, posso dire che, se il livello qualitativo resta questo, ben vengano!

Il Batman di Lego Batman è uno sborone che parla un sacco e dice un mucchio di stupidaggini, ma a parte questo rispecchia abbastanza il personaggio originale: d'umore malinconico e con un'avversione per quanto riguarda i rapporti umani. Il film riprende in modo spassoso e metalinguistico il rapporto con il Joker e con Robin, e non disdegna frecciatone ai precedenti film sull'universo batmaniano. Non si accontenta dell'umorismo slapstick di cui comunque è pregno, ma mette in scena anche una storia, che, seppur per niente originale, è interessante in questa declinazione umoristica e mattoncinata.
Le citazioni sono tipo millemila e io, che mi ritengo uno a cui Batman piace ma non ne va matto, credo di aver riconosciuto solo le più evidenti. Tipo: dei cattivi di Batman non sono riuscito a riconoscerne neanche mezzi, degli altri cattivi me ne mancano un paio, il mostro gigante con quattro braccia e i tizi grigi con le ali. Qualcuno ha capito chi sono?

Peccato che quando parla Barbara Gordon sia meglio tappare le orecchie visto che è doppiata da Geppi Gucciari e ovviamente fa cagare. Che Geppi sarà pure brava a fare il suo mestiere, ma il doppiaggio NON è il suo mestiere.
Questa mania di far doppiare i cartoni animati da personaggi dello spettacolo invece che da professionisti... Personaggi che oltretutto ci tengono a farsi riconoscere. "Ajò"? In quale dei 52 universi DC (sempre che siano ancora 52) Barbara Gordon dice "ajò"?
Ottima invece la prova di Claudio Santamaria nei panni di Batman, che curiosamente gli è venuto molto meglio del doppiaggio dello stesso personaggio nei tre film di Nolan.

Non spenderò troppe parole: questo film è inferiore a The Lego Movie, che trascendeva il "cartone per bambini" per andare oltre, ma è comunque un film dannatamente divertente (ho avuto un ghigno scemo in faccia per la maggior parte del tempo). Mi ha fatto morire quando sono comparsi i Dalek... "I cattivi britannici, chiedete ai vostri amici nerd". E infatti a chi ha chiesto mia moglie? XD

Se non l'avete visto, rimediate.

Il Moro

Gli altri film animati di cui ho parlato sul blog.

martedì 27 febbraio 2024

Videogiochi di Dragonball non di botte

Videogiochi di Dragonball non picchiaduro
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Dragonball sappiamo tutti cos'è, e sappiamo che è un brand legato strettamente al concetto di "botte"! Mazzate, combattimenti, chiamateli come volete, ma è questo quello a cui si pensa quando si pensa a Dragonball, giustamente, visto che anche nella parte iniziale, con Goku bambino, nonostante ci siano anche spunti narrativi diversi il concetto di risolvere i problemi a manate in faccia è sempre preponderante. Per la maggior parte del tempo, poi, l'abilità nel combattimento non è un mezzo per raggiungere un fine, ma il fine stesso.
Proprio per questo, la stragrande maggioranza dei numerosissimi videogiochi tratti dal brand (parliamo di più di 200 titoli!) sono picchiaduro, per lo più uno contro uno.

La stragrande maggioranza, appunto, visto che ne esistono alcuni che picchiaduro non sono. E proprio per questo quando li si prova risultano abbastabza stranianti!

Ho provato a raccoglierli qui. Per non rendere la lista troppo lunga ho escluso anche alcuni platform e RPG in cui comunque c'è una forte componente di combattimenti.

martedì 20 febbraio 2024

Opinioni in pillole. fumetti americani non di supereroi: Demon, Ghostbusters Legion, Caliban, Outer Darkness, Manifest destiny

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di una manciata di fumetti americani NON di supereroi, perché anche in America c'è vita oltre le tutine. Visto che scrivo questi commentini subito dopo aver letto i fumetti e li tengo lì per accumularli in attesa di averne abbastanza, alcuni potrei averli letti davvero un sacco di tempo fa.


Demon, di Jason Shiga recensione
Demon, di Jason Shiga recensione

Demon, di Jason Shiga

Visto che la parte iniziale è molto intrigante, eviterò qualsiasi spoiler su questa serie in quattro volumi da 240 pagine l'uno.
Si tratta di una storia di genere action-horror-thriller, basata su un particolare potere di cui è dotato il protagonista e sull'ingegno dello stesso, che trova sempre modi nuovi e più intricati di usarlo. Ricorda in questo opere come Death Note o Code Geass: Lelouch of the Rebellion, nei quali appunto abbiamo personaggi dotati di intelletto superiore e poteri speciali. 
Altra cosa che accomuna queste opere è il carattere del protagonista: totalmente privo di empatia, non si ferma davanti a niente pur di raggiungere il suo scopo, compreso uccidere con assoluta indifferenza centinaia di persone.
La storia narrata contrasta prepotentemente con lo stile di disegno, che appare più adatto a un fumetto umoristico. Non sono sicuro di quanto mi piaccia questo contrasto, con tutte queste morti orribili che vengono mostrate in una grafica da cartone animato. Però se provo a immaginarlo con uno stile realistico quello che ne viene fuori ha semplicemente una caratteristica in meno che lo differenzi dalla massa, quindi alla fine è giusto così. Non si può comunque dire che i disegni siano il massimo in generale, nemmeno tenendo conto dello stile.
In generale il fumetto mi è piaciuto molto, lo stile di disegno diciamo che non mi ha dato fastidio, l'unica cosa che secondo me poteva essere migliorata sono alcuni dialoghi troppo lunghi che rendono psesante a momenti la lettura e che si potevano sforbiciare. Comunque assolutamente consigliato.
Se non avete problemi con l'ìinglese, potete leggervi l'opera integrale gratuitamente sul sito dell'autore.
Altrimenti, Qui potete acquistare i volumi su Amazon.

martedì 13 febbraio 2024

L'effetto He-Man, un saggio in forma di fumetto che ci spiega come è facile manipolarci

L'effetto He-Man: come i produttori americani di giocattoli ti vendono i ricordi della tua infanzia. recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ok, lo ammetto, sono stato attirato solo dal titolo:

L'effetto He-Man: come i produttori americani di giocattoli ti vendono i ricordi della tua infanzia.

Che sia uno degli appassionati dei Masters a cui i produttori di giocattoli continuano a vendere prodotti contando sull'effetto nostalgia penso sia chiaro da buona parte del contenuto di questo blog

Si tratta di un saggio in forma di fumetto. In pratica le didascalie che spiegano l'argomento sono accompagnate da immagini, un buon modo per far diventare lungo quanto un romanzo un argomento di discussione che avrebbe altrimenti occupato poche pagine.

La verità è che sapevo già alla perfezione che le varie riproposizioni, remake, reboot e quant'altro (merchandising in particolare) riguardanti prodotti risalenti a quando la fascia dei 40-50enni di oggi era bambina, fosse niente di più di un'astuta operazione di marketing che fa leva sui sentimenti. Da bambino eri appassionato a qualcosa, da grande cerchi di riprodurre quelle emozioni acquistando ancora gli stessi prodotti che un tempo ti compravano i tuoi genitori, sperando magari di condividere la stessa magia con i tuoi figli. Lo so, lo faccio anch'io, e non essendo scemo mi rendo perfettamente conto del vero scopo di queste riproposizioni: farci su dei soldi, da parte di chi sa perfettamente come funziona la psiche umana e come sfruttarla.

martedì 6 febbraio 2024

Masters of the Universe: Revolution. Stavolta ci è andata meglio.

Masters of the Universe: Revolution recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ehi! E che è successo?

Revolution è su un altro pianeta rispetto a Revelation!

Sarà che non avevo particolari aspettative, ma cavoli, giuro che non ho potuto non guardare gli episodi tutti di fila!

Cinque episodi, di 20-25 minuti l'uno, un centinaio di minuti che compongono in pratica la durata di un film e come un film funzionano. 

Si nota un effetto che era già presente in Revolution: pur essendo una serie di soli, cinque episodi, sembra molto più lunga. Non perché sia noiosa, ma perché in quegli episodi succede un mucchio di roba: praticamente a metà di ogni episodio ti viene da pensare "ma come, non è ancora finito? Eppure è già successo di tutto!"
Questo particolare effetto secondo me è dovuto a due fattori. Il primo è che, appunto, la storia è stata studiata come se fosse un film, senza alcun minuto perso, senza allungamenti di brodo per arrivare al minutaggio necessario. Pare, ho letto in giro, che il numero di episodi sia stato imposto da Netflix per la quale dieci erano troppi, e gli autori abbiano dovuto lavorare con lo spazio che avevano. Il risultato è episodi molto "pregni".
Il secondo è dovuto alla natura di quello che stiamo guardando, e da chi siamo noi mentre lo guardiamo.
Non è un mistero che io sia un appassionato dei Masters, da piccolo praticamente non avevo altri giocattoli e anche da grande ho continuato a seguire le vicende di He-Man e compagnia, come sa chi segue questo blog. Se mi chiedeste quali sono le, chiamiamole "opere di fantasia", che più mi hanno influenzato e sono state più importanti nella mia gioventù e oltre, risponderei senza il minimo dubbio: Zagor, Star Trek, e i Masters of the Universe. E questa serie, a differenza di quella in CGI che si rivolge prevalentemente ai bambini, e al reboot di She-Ra che cerca di tenere il piede in due scarpe, è stata fatta pensando esclusivamente a quelli come me, gli appassionati. E credetemi che al mondo c'è gente molto più impallinata di me, li conosco, sono iscritto ai loro stessi gruppi Facebook.
Così, mentre si guarda questa serie, tutti i vari rimandi, non solo le citazioni più banali, solo visive, ma anche quelle più importanti per la trama, vanno ad attivare quelle aree del nostro cervello che ci riportano alla mente le versioni precedenti di quelle stesse parti di storia. Certo, a patto che abbiate seguito anche le vicende più recenti, perché molte cose sono prese dal canone Masters Of The Universe Classics. Il mio cervello ha lavorato di più del normale, perché oltre a guardare la serie doveva anche fare i collegamenti, riempiva i buchi, e per questo mi è sembrato che la serie raccontasse più di quello che in realtà raccontava.
E dopo questa perla di psicologia da bar, torniamo a parlare della serie.

martedì 30 gennaio 2024

Opinioni brevi per libri troppo lunghi: Terra, Fuoco Freddo, Il soldato della nebbia, La sostanza del male

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo di quattro romanzi che hanno una caratteristica in comune, sono troppo dannatamente lunghi rispetto alla storia che devono raccontare.


Terra, di David Brin recensione
Terra, di David Brin recensione
Terra, di David Brin recensione

Terra, di David Brin

E' un po' complicato parlare di questo Terra di David Brin, perché complicato è il libro stesso.
Partiamo con il plot principale: in un esperimento per la ricerca di nuove forme di energia viene creato un mini-buco nero, ma un incendio fa sì che questo sfugga alla sua gabbia di contenimento e si inabissi verso il centro della Terra. Bisogna quindi iniziare a scavare per andare a cercarlo e verificare che non possa ingoiarsi il pianeta.

Questo però è solo lo spunto principale, e si corre quasi il rischio di perderlo di vista nel diluvio di informazioni che ci butta addosso questo imponente volume. Vengono fatte decine di digressioni che ci raccontano i vari aspetti di questo mondo del 2036, quasi racconti a sé stanti. Spesso quando inizia l'ennesima digressione il lettore la accoglie con un po' di fastidio, perché tutti questi raccontini ci mettono del tempo a ingranare, ma quasi sempre portano poi ad appassionarsi verso la fine.

martedì 23 gennaio 2024

Fumetti dei Masters of the Universe: Masterverse e Forge of Destiny.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Già da un po' stiamo seguendo i nuovi fumetti dei Masters of the Universe, che stanno uscendo a gruppi di quattro, legati (anche solo dal marketing) alla serie animata Masters of the Universe: Revelation. Prima che esca la nuova serie, annunciata per il 25 gennaio, eccovi calde calde le mie opinioni sulle ultime uscite.

Questi sono gli articoli in cui ho parlato di Revelation, tra serie animata e fumetti, in ordine di pubblicazione, che poi è anche l'ordine di uscita:

Primo numero della serie a fumetti prequel
Primo gruppo di episodi della serie animata
secondoterzo e quarto numero della serie a fumetti prequel (eh, sono usciti dopo la serie, alla faccia del prequel...)
Secondo gruppo di episodi della serie animata

E ora partiamo con queste altre due miniserie. Per l'altra vi avevo riportato anche tutte le cover alternative, stavolta lascio perdere perché sono per lo più talmente brutte da far passare la voglia di leggere. Non solo questi fumetti, proprio di leggere in generale.

Masters Of The Universe: Masterverse recensione

martedì 16 gennaio 2024

Zagor: La perla misteriosa, Presagi di guerra, le storie di Drunky Duck

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.
Anche oggi prendiamo in esame tre tra le ultime uscite Zagoriane, e stavolta anche un po' Texiane.


Color Zagor n. 18: La perla misteriosa recensione

Color Zagor n. 18: La perla misteriosa

Poco dopo il capitano Nemo, ecco che un altro personaggio dell'immaginario fa capolino nella saga Zagoriana. Stavolta tocca ai pirati di Salgari della saga di Sandokan, che si stia preparando un pastiche zagoriano alla maniera de La lega degli straordinari gentleman?
Ma non è su di essi che è incentrata la vicenda, che invece ruota intorno alla ricerca della perla del titolo da parte di svariati personaggi provenienti da quelle terre.

martedì 9 gennaio 2024

Hades, il videogioco che ha vinto tutto.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Hades ha fatto molto parlare di sé grazie ai premi vinti: miglior indie e miglior gioco d'azione al "The Game Awards" del 2020, e candidato a tutti i premi principali; inoltre Game Developer Choice Awards, Game Of The Year secondo IGN e addirittura BAFTA, che è un premio inglese simile agli Oscar e che ha anche una categoria videogiochi. Nel 2021 vince anche il Premio Hugo, che da quell'anno ha pure lui a sua volta la categoria "videogiochi", che però è considerata "categoria speciale" e non c'è stata nella uccessiva edizione. Come abbia potuto vincere l'Hugo, premio comunque legato alla narrativa, con concorrenti come The Last Of Us II, non sono in grado di spiegarmelo.

Hades racconta la storia di Zagreus, figlio di Persefone e Zeus nella mitologia, di Ade e Nix nel gioco. Non mi risulta che Nix abbia generato figli con Ade nella mitologia, né che avesse a che fare con lui in qualunque modo. Già notiamo doscrepanze notevoli, comunque nel mito Zagreo è una divinità legata alla caccia, in particolare un cacciatore che cattura le sue prede per poi usarle in rituali dionisiaci. Anche questo c'entra ben poco con quello che vediamo nel gioco. Mi sa che la mitologia l'hanno buttata lì a caso.
Quindi, in questo gioco Zagreus vive negli inferi con il padre, ma è intenzionato ad uscirne per giungere all'Olimpo, dove gli altri dei lo stanno chiamando. Ade non ccrca di impedirglielo direttamente, ma di sicuro non lo aiuta: per uscire quindi Zagreus deve farsi strada nell'Averno dal fondo, dove abita, alla superficie. In pratica deve farsi largo tra tutte le anime dannate dell'inferno che sono ben desiderose di distruggerlo.

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