martedì 14 ottobre 2014

Boxtrolls, le scatole magiche - recensione

Salve a tutti è Il Moro che vi parla!

Boxtrolls è il terzo film d'animazione in stop motion dello studio Laika, dopo Coraline e Paranorman, ed è tratto dal romanzo per bambini Arrivano i mostri di Alan Snow.

Si svolge in una città fiabesca d'aspetto vittoriano, governata da un concilio di quattro "tube bianche" e ossessionata dai formaggi che produce e gusta in quantità. Nel sottosuolo vivono i boxtrolls, simili a gnomi  che usano come vestiti e rifugio delle vecchie scatole di cartone. Con loro vive un ragazzino, convinto di essere un boxtroll a sua volta. Le persone della superficie considerano i boxtrolls dei ladruncoli (e in effetti lo sono), e un perfido cacciatore di boxtrolls  si offre di sterminarli in cambio di una tuba bianca, cioè un posto di potere in municipio...

Non c'è niente di davvero originale, né nella trama né nell'aspetto visivo. Il tema del bambino cresciuto tra i diversi e che si trova a dover tornare tra i suoi simili non è una novità, vedi Il libro della giungla per fare un esempio. Così come anche lo scontro tra due mondi che prima si odiavano che poi grazie a un ragazzo di un mondo e una ragazza di un altro si uniscono pacificamente. Anche i personaggi sono stereotipati e classicissimi, con l'eccezione dei due tirapiedi, spesso impegnati in discussioni filosofiche (semplici) sulla natura del bene e del male.




E anche lo stile gotico applicato alla stop motion sta ormai diventando un classico (ormai sembra che i film in stop motion debbano essere gotici per forza). Qui però la stop motion raggiunge una qualità eccelsa per fluidità e soprattutto per la bellezza dei pupazzi e degli ambienti. I "costumi" e i visi sono bellissimi, fiabeschi e surreali, così come i veicoli in stile steampunk. Il gotico può ricordare il primo Tim Burton (quando ancora era Tim Burton) ma i colori sono molto più solari e allegri.



Ritmo narrativo perfetto, senza mai un momento di noia, storia che nonostante l'assenza totale di originalitàà si fa seguire con piacere e una stop motion di qualità eccelsa.
Ecco, purtroppo quelli tecnici sono gli unici aspetti del film che sono migliorati rispetto ai precedenti usciti da questo studio. Ebbene sì, Coraline e Paranorman mi sono piaciuti di più.
Gli altri due film avevano trame più originali e sottotesti che li rendevano più adatti anche per un pubblico adulto. Questo è, niente di più e niente di meno, una rassicurante favola per bambini, senza nessun guizzo particolare.
Perfetto per i bambini, quindi, gli adulti possono ammirare la splendida qualità tecnica della stop motion e artistica dei pupazzi e degli sfondi, ma nient'altro.
Rimanete in sala fino alla fine della prima tranche dei titoli di coda. Ormai ci tocca per quasi tutti i film. Maledetta Marvel.


Il Moro

2 commenti:

  1. Lo Studio Laika sta iniziando a fare belle cosette.
    A me è piaciuto molto, concordo anche sulle tue considerazioni. Ho letto recensioni che lo elogiavano dicendo:"I bambini non lo capiranno mai, è per adulti". Penso che sia una considerazione esagerata...

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    1. A me sembra che sia parecchio per bambini, invece... Mah. Ognuno ha le sue idee... :-)

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